Guida al turismo sostenibile

Qualcuno sarà già stato in ferie, mentre altri aspettano ancora impazienti il momento della fuga verso mete turistiche di mare o montagna, o ancora alla scoperta delle ricchezze culturali delle molte città d’arte, italiane e non. Ma vi siete mai chiesti se il vostro modo di vivere le vacanze rispetta l’ambiente? Se il vostro è un tipo di turismo sostenibile?

Cos’è l’ecoturismo e il turismo sostenibile

Tempo di spegnere il computer, lasciare i documenti sulla scrivania e la cravatta a casa, insomma si parte per le vacanze. Bellezza dei luoghi, genuinità dei cibi, mezzi di trasporto e alloggi a basso impatto ambientale, rispetto della cultura locale, prezzi equi, ecco cos’è il turismo ecologico.

Negli ultimi anni si sta sempre più sviluppando l’ecoturismo definito, durante il Summit di Quebec nel 2002, come un modo di viaggiare responsabile, il cui il turista visita e soggiorna in un paese straniero conservando e rispettando l’ambiente naturale e la cultura del luogo, sostenendo e contribuendo alla crescita economica e al benessere della popolazione locale.

Come si organizza una vacanza eco?

Se si desidera pianificare una vacanza green e dunque responsabile il mio primo consiglio è informarsi. In Italia esiste l’Associazione italiana turismo responsabile (Aitr), che promuove la cultura e la pratica di viaggi di turismo responsabile, favorisce la conoscenza, il coordinamento e le sinergie tra i soci, dove poter affidarsi a un tour operator affiliati, mentre se si organizza da soli il viaggio e si vuole puntare sulla sostenibilità ambientale, è preferibile soggiornare in strutture che hanno conseguito il marchio di certificazione Ecolabel, o cercare forme di ricettività integrate nell’ambiente come ad esempio l’Albergo diffuso. Esistono inoltre altre forme di ricettività ecologica come gli Ecovillaggi e le fattorie didattiche che organizzano attività adatte anche ai bambini”.

Prima  della partenza: è necessario programmare il viaggio in modo da ridurre l’emissione dei gas serra (utilizza il treno o il trasporto pubblico, preferendoli se possibile all’aereo) e informarsi su come ridurre l’impatto ambientale e sostenere l’economia locale sui progetti di conservazione o sviluppo che è possibile visitare in loco. Inoltre è bene, al momento in cui si preparano i bagagli, eliminare gli imballaggi superflui per evitare di produrre rifiuti una volta arrivati nella meta turistica.

Durante il viaggio: contattare una guida locale, immergersi nelle tradizioni e nella storia dei luoghi anche attraverso i prodotti e i cibi  per una vacanza autentica e rispettare la cultura e le tradizioni locali. Per inquinare meno, utilizzate il trasporto pubblico ed evita lo spreco dell’acqua e delle risorse naturali. Ricordatevi di acquistare come souvenir prodotti locali ed evitare quelli importati, evita di acquistare manufatti che derivino da animali o vegetali in via d’estinzione.

Al rientro: fornire feedback, commenti e suggerimenti per ridurre l’impatto ambientale e aumentare i benefici per la comunità locale sia al tour operator e agli amici. Il passaparola è un ottimo mezzo di comunicazione, in particolare quando si vuole diffondere una buona pratica.

Anche i costi possono essere sostenibili

Indicativamente i costi non sono più alti rispetto a quelli di un viaggio tradizionalmente inteso, perché derivano dalla qualità dei servizi, dalle attività offerte e non dal fatto che sia un modo di viaggiare attento alle tematiche ambientali e sostenibili. Il costo di un viaggio che utilizza la filiera corta e l’eliminazione di intermediari reca un giusto guadagno agli operatori diretti che spesso per raggiungere l’obiettivo di certificazione ambientale, svolgono il doppio degli sforzi. Se il viaggio subisse dei costi leggermente maggiori credo non debba andare a discapito dell’esperienza che può offrire. Un po’ come il discorso dell’agricoltura biologica dove paghiamo la qualità, non paghiamo di più.

Aumento degli eco-turisti

Il turismo responsabile che va prendendo sempre più piede anche in Italia. Secondo le stime dell’Aitr, in un anno i “turisti solidali” sono aumentati del 5-6% e nel 2011 gli italiani che hanno scelto un viaggio ‘diverso’ sono 7 mila. Ma il numero “potrebbe essere 10 volte superiore”, se al gruppo di turisti che acquista il pacchetto vacanza dai tour operator specializzati si aggiunge anche tutta quella fetta di chi prenota on line, preferendo le vacanze fai da te.
E’ un turismo che piace soprattutto alle donne che sono il 60% della clientela, e ai giovani adulti, cioè alle persone tra i 30 e i 40 anni. I giovanissimi rimangono un po’ esclusi da questo tipo di viaggio soprattutto per motivi economici. I turisti solidali partono tutto l’anno, ma il picco di prenotazioni, coincide con il mese di agosto e le vacanze natalizie. Tuttavia per quanto riguarda le vacanze green di noi italiani si constata che i viaggiatori di ecoturismo e di turismo responsabile siano percentualmente molto più alti nei paesi dell’Europa settentrionale, in particolare Germania e Regno Unito, piuttosto che in Italia.

Mete possibili nel Belpaese

La scelta del posto in cui andare a trascorrere le vacanze è una questione di preferenze personali. Tuttavia in Italia si può fare ecoturismo. Per avere maggiori idee sulla meta preferita, consultate operatori specializzati, che riuniscono in Italia le località di eccellenza attente alle tematiche ambientali e sostenibili. Solo per citare i maggiori: il Touring Club Italiano con il progetto Bandiere Arancioni, i Borghi più belli d’Italia club voluto dall’ ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e i Borghi Autentici d’Italia che riunisce, comuni definiti “minori” perché con meno di 5 mila abitanti, che hanno voglia di non dissolversi a causa della globalizzazione e operano con vari progetti di sviluppo e valorizzazione. Inoltre esistono le Oasi Wwf, luoghi di straordinaria bellezza nati per difendere la biodiversità.

Silvia Bandirotto – www.nuovi-turismi.com