10 fatti che le istituzioni dovrebbero sapere sul coworking

Il seguente articolo compare sul sito della DESKMAG
DESKMAG ha iniziato a raccogliere suggerimenti per dialogare con le Istituzioni, nel particolare con la Città di Berlino, per favorire il movimento del coworking.
Joel Dullroy (Deskwanted), Tanja Mühlhans (City of Berlin, Projekt Zukunft), Dirk Kiefer (German Ministry of Economics & Technology) – Picture by Stefano Borghi, more pictures you’ll find on www.stefanoborghi.com
Se avessi una mezza giornata con il Dipartimento di Economia del tuo Paese, cosa diresti sul tema “portare il coworking ad un livello nazionale”?
A Deskmag è stata recentemente data questa opportunità di dialogo con la città di Berlino.
La città ci ha chiesto di presentare una lista di “10 cose che le istituzioni possono fare per il coworking”.
Avevamo già aperto questa discussione alla Conferenza europea sul coworking.
Segue un primo riassunto delle suggestioni emerse. Siamo aperti comunque ad altre proposte.

1. Facilità di accesso agli spazi vuoti

Le istituzioni possono permettere un accesso agevolato per le iniziative di coworking che si svolgono in edifici pubblici. Edifici vecchi e vuoti potrebbero essere destinati a progetti di coworking con tariffe di pagamento agevolate per un periodo di tempo limitato. Questa iniziativa potrebbe rivitalizzare tanto lo stabile quanto il vicinato.

Iniziative di coworking agevolato potrebbero essere realizzate anche presso le biblioteche. Potrebbei inoltre essere di aiuto per rimuovere il circolo vizioso che permette alle imprese immobiliari di ridurre le spese delle tasse gestendo spazi intenzionalmente non utilizzati e calcolandoli come una perdita. In questo modo, le Istituzioni supportano l’improduttività e lo spreco di risorse.

2. I dipendenti delle Isituzioni posso lavorare nei centri per il coworking

I dipendenti delle istituzioni potrebbero far conoscere gli spazi di coworking dove è possibile lavorare e fornire informazioni anche durante le sessioni di lavoro.

3. Educare chi si occupa di “burocrazia” sul tema del coworking

Le Agenzie governative hanno bisogno di comprendere più a fondo il coworking come un nuovo modello di lavoro e investimento. Supportanto le piccole imprese c’è meno rischio rispetto all’appoggiare un’Impresa di grandi dimensioni.

4. utilizzare la Rete Istituzionale per promuovere il coworking

Le Istituzioni potrebbero supportare il movimento di coworking inserendo informazioni sugli spazi di coworking sui loro siti internet; quasta strategia ha funzionato a Norimberga, Germania. Il maggior risultato potrebbe essere realizzare una Campagna pubblica rivolta ai lavoratori autonomi e al coworking.

5. Bucrocazia più snella per i lavoratori autonomi

A differenza delle grandi Imprese, i lavoratori autonomi hanno la necessità di gestire loro stessi la burocrazia legata al lavoro.  Rendere più “snello” il lavoro, le tasse e la posizione finanziaria/previdenziale dei liberi professionisti aiuterebbe naturalmente il movimento del coworking, costitito principalmente da freelancer.  La burocrazia potrebbe essere ridotta per i lavoratori autonomi, ad esempio eliminando la compilazioni di documenti complicati.

Alcune Agenzie governative rallentano lo sviluppo degli spazi di coworking perchè mancano di una definizione chiara o di una checkbox.   Su una traccia simile, le Istituzioni potrebbero autare il rapido sviluppo di start-up che nascono negli spazi di coworking. 

6. Supportare l’avvio di piccole imprese con riconoscimenti e incentivi

Un’altra via, oltre al rimuovere gli ostacoli, è erogare incentivi: si potrebbero dare riconoscimenti o incentivi  alle start-up  per iniziare il loro lavoro presso i centri di coworking.  Liberi professionisti e nuovi piccole imprese  otrebbero avere un riconocimento  se non possono permettersi di pagare l’iscrizione ad un centro per il coworking , al fine di abbandonare l’improduttivo ambiente di lavoro da casa. Questi incentivi dovrebbero essere dedicati ai primi mesi si lavoro, che sono i più difficili,  per sviluppare un buon giro d’affari. Se l’impresa funziona, non avrà più bisogno degli incentivi.

7. Fondare programmi educativi nelle Università

Programmi di educazione dovrebbere essere creati in diverse Università per sviluppare una conoscenza formativa/accademica sul coworking.

8. educare significa crescere dei futuri fondatori di centri per il coworking

Su un livello simile, un programma educativo dovrebbe essere istituzionalizzato per formare i fondatori dei centri per il coworking, sui temi del lavoro e per favorire lo sviluppo delle start-up nei centri per il coworking.

9. Non fondare spazi per il coworking al fine di svavorire altre realtà di lavoro

In ogni caso, non dovrebbero essere le Istituzioni fondare direttamente gli spazi per il coworking, sarebbe una mossa che condizionerebbe il mercato e metterebbe i centri per il coworking in cima alla scala del lavoro a scapito di altre realtà.

10. Proponi TU!

Hai altri suggerimenti? restano ancora alcuni giorni prima che spediamo la nostra lettera ufficiale. Mandaci le tue idee.