Foursquare

La quarta puntata del viaggio nei social network per free-lance.

Foursquare è il social network che risponde alla domanda “dove ti trovi in questo momento?” e serve appunto a geolocalizzarci. E’ stato fondato nel marzo 2009 da Dennis Crowley e Naveen Selvadurai, nel settembre 2010 è passato alla versione 2.0 e nel marzo 2011 a quella 3.0.

Cosa ci permette di fare? Ci permette di segnalare la nostra posizione agli amici che abbiamo nella nostra rete e questo è utile sia per farsi raggiungere sia per segnalare un luogo che ci sta particolarmente a cuore. Anche in questo caso, come per Twitter, è necessario essere muniti di uno smartphone dato che è per eccellenza uno strumento che va usato in mobilità. (E’ possibile usarlo anche da computer fisso, ma, a mio avviso, perde la sua utilità).

Foursquare ha un gergo peculiare: ogni volta che si va in un posto (venue) si può fare check-in. Se la venue non dovesse ancora esistere nella lista che ci fornisce 4square dopo averci rintracciati con il GPS, può essere creata da noi stessi. Ogni venue può ricevere dei tip (consigli) e questo è molto importante se si vuole premiare o meno un bar o un ristorante. In base al numero dei check-in si può diventare mayor (sindaco) di un luogo, anche se non per sempre, perché ci sarà sempre qualcuno pronto a sfidarci. Diventare sindaco di un luogo può non significare niente (come nel caso si diventi sindaco del proprio ufficio) oppure può portare dei benefits (ad esempio, se il locale in questione decide di regalare un giro di birra al sindaco del giorno).

Ma Foursquare è anche un gioco a punti: ogni nostro check-in ci permette di guadagnare punti per ottenere un badge (medaglia virtuale). Ogni badge favorisce la nostra scalata della classifica alla quale partecipiamo insieme ai nostri amici. Ci sono diverse categorie di badge (Avventuriero, Esploratore, ecc.) corrispondenti a diverse tipologie di luoghi e poi ci sono i badge messi a disposizione da un marchio specifico. Esistono anche check-in legati a eventi particolari (ad esempio, le elezioni USA 2010) e da metà agosto questa funzionalità è stata istituzionalizzata, almeno per quanto riguarda il mercato americano, e si può fare check-in direttamente a un evento (ad esempio, l’ultimo film di Harry Potter).

L’ultima versione, uscita come già detto nel marzo 2011, ha introdotto la sezione “Esplora” che permette all’utente di orientarsi immediatamente per ricercare i propri interessi: cibi, caffè, vita notturna, negozi, arte e divertimento. Ognuna di queste sottosezioni è ulteriormente suddivisa per categorie che permettono una ricerca ancora più veloce ed efficace.

Anche il profilo dell’utente è rivisitato in modo che le venue e le ricerche siano categorizzate, rendendo così più facile agli amici condividere le nostre scoperte e i nostri consigli.

Foursquare ha tante potenzialità soprattutto per le attività commerciali e non solo. Basta dare un’occhiata al sito http://www.foursquarebrands.com/ per trovare tanti casi diversi di utilizzo. Un interessante post di Davide Licordari ci spiega come funziona, ad esempio, la presenza di una trentina di università americane su FourSquare. Anche la Casa Bianca è recentemente sbarcata su questo social network.

Fatte queste premesse risulta abbastanza evidente che, dal punto di vista professionale, Foursquare è più utile a un’azienda (bar, ristorante, negozio, ecc.) che a un libero professionista, a meno che quest’ultimo non abbia un luogo fisico come potrebbe essere uno studio professionale.

Si può, in ogni caso, pensare di sfruttarlo per Lab121, una volta avviata la nuova sede, in modo da rendere ancora più visibili i servizi proposti dall’Associazione e magari anche offerte speciali per i curiosi.

Se mi volete seguire nei miei spostamenti, anche se io sono molto discreta (non ho mai segnato casa mia, ad esempio), il mio nickname è banalmente Giulia Devani.